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brano
 
Cicerone
I doveri, I, 124
 
originale
 
[124] Ac ne illud quidem alienum est, de magistratuum, de privatorum, [de civium], de peregrinorum officiis dicere. Est igitur proprium munus magistratus intellegere se gerere personam civitatis debereque eius dignitatem et decus sustinere, servare leges, iura discribere, ea fidei suae commissa meminisse. Privatum autem oportet aequo et pari cum civibus iure vivere neque summissum et abiectum neque se efferentem, tum in re publica ea velle, quae tranquilla et honesta sint; talem enim solemus et sentire bonum civem et dicere.
 
traduzione
 
124. Ma non ? neppure fuor di luogo il dire qualcosa sui doveri dei magistrati, dei privati cittadini e dei forestieri. Compito particolare del magistrato, dunque, ? di ben comprendere che egli rappresenta lo Stato, e deve perci? sostenerne la dignit? e il decoro; deve far rispettare le leggi e amministrar la giustizia, ricordando sempre che tutto questo ? affidato alla sua lealt?. Quanto al privato, conviene che egli viva in perfetta uguaglianza di diritti coi suoi concittadini, n? umiliato e avvilito n? prepotente e superbo; e oltre a ci? curi che nello Stato regnino ordine e onest?: tale ? colui che noi, di solito, stimiamo e chiamiamo buon cittadino.
 

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